Prestito rifiutato posso chiederne un altro? La mia esperienza

Prestito rifiutato, cosa fare? A tutti noi sarà capitato di sentire qualche conoscente, amico o familiare, esternare delle perplessità sul fatto che la richiesta di prestito era stata rifiutata, a volta anche senza motivo. Una situazione che ci può sembrare assurda, ma che svela la propria natura del tutto incomprensibile quando capita a noi.

Io stesso faccio parte di quelle persone che si sono trovate, davanti a un’urgenza nella situazione di domandarsi: “prestito rifiutato, posso chiederne un altro?”,  “quando posso chiedere un altro prestito” oppure “a chi rivolgermi”?

Purtroppo questo genere di risposte non si trova praticamente mai in banca o nella finanziaria che ci ha rifiutato il finanziamento, non solo,  a volte ci si trova davanti ad un vero e proprio muro che non riusciamo a superare.

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Allora come trovare delle soluzioni? Spero che la mia esperienza personale possa essere di aiuto, fermo restando che le soluzioni le ho trovate confrontandomi con altri malcapitati che si erano trovati in situazioni simili alla mia: l’esperienza condivisa ci ha permesso di trovare la via per uscire da difficili situazioni.

Prestito rifiutato quando posso chiederne un altro?

Questa domanda ai più potrà sembrare addirittura banale. Tuttavia facendo attenzione alla tempistica si può evitare che una nuova richiesta di finanziamento possa andare incontro ad un rifiuto. Consiglio numero 1: è sbagliato riprovare immediatamente dopo un rifiuto.

Le ragioni sono molteplici, ma la principale è dovuta al fatto che nel sistema rimarrà la richiesta di finanziamento per 30 giorni. Questa vale come una sorta di “opzione” così come accade per il noleggio auto sulle carte di credito, congelando un determinato importo. Quindi secondo il sistema virtualmente è come se tu avessi ottenuto la somma richiesta, con corrispondente “blocco” della possibilità di poter fare nuovamente la richiesta di prestito, perché saresti una una situazione di sovraindebitamento.

Quindi per 30 giorni bisogna accettare di vivere in una situazione paradossale: da una parte si sa già che il prestito è stato rifiutato, ma dato che per il sistema informatico bancario è come se mi fosse stato concesso, io non potrò fare una nuova richiesta immediatamente anche se ho bisogno di soldi urgentemente.

Attenzione: i 30 giorni si calcolano dal momento della richiesta formale di prestito mentre non ha nulla a che fare con la richiesta del preventivo, il che fa una gran bella differenza!

In questi casi si hanno solo due possibilità:

  • la prima è quella di aspettare che trascorrano i 30 giorni, così che il blocco della somma venga cancellato dal sistema;
  • la seconda è quella di dotarsi di una lettera di rifiuto o rinuncia del prestito precedentemente richiesto, con una buona giustificazione o spiegazione da fornire alla banca o alla finanziaria alla quale proporremo una nuova richiesta di finanziamento.

Consiglio numero 2: in entrambi i casi bisogna essere sinceri.

Prestito rifiutato senza motivo, posso chiederne un altro subito?

Può succedere che una banca ci comunichi che il prestito è stato rifiutato, ma senza dare alcuna spiegazione. A me è successo proprio questo, e inizialmente ho incassato il colpo senza replicare, perché non sapevo come muovermi. Poi un’altra persona che ci era passata prima di me mi ha detto che le banche devono motivare il rifiuto: se non lo fanno abbiamo il diritto di chiedere delucidazioni.

Nel mio caso avevo un rapporto rata reddito che non era accettabile, perché superava la percentuale che la banca era disposta a tollerare. Il che mi sembrava molto strano, dato che non avevo altri prestiti in corso, o almeno lo credevo. Infatti non avevo calcolato il rimborso di rate derivate dalle carte di credito revolving che avevo in corso. Una volta saputa la ragione ho potuto scegliere una banca con un rapporto rata reddito più elevato e risolvere i problemi di liquidità.


Prestito rifiutato: quali sono le soluzioni?

Quello che è importante sapere è che indipendentemente dalla motivazione, si può sempre trovare un’alternativa. Ad esempio se si ha un prestito rifiutato a causa di una Crif che non ‘brilla’ positivamente, allora si può prima provvedere alla cancellazione dell’iscrizione negativa o appurare che siano trascorsi i termini per la cancellazione stessa (vedi anche cessione del quinto).

Se si tratta del primo prestito, allora è meglio non rivolgersi a una banca o ad una finanziaria che risultano molto pignole nella valutazione del merito creditizio, ma è preferibile chiedere a quelle che sono più flessibili.

Quindi quello che consiglio vivamente è di non accettare mai un rifiuto immotivato, e prima di andare oltre pretendere di avere la motivazione per poter prendere le contromisure. Quello che è certo è che sapendo come muovermi posso riprovare aumentando le possibilità di successo (Consiglio numero 3).

Le contromisure dovranno essere legate alle cause di rifiuto, che andremo ad analizzare in modo più dettagliato nel prossimo articolo. Nel frattempo potrebbe essere utile e costruttivo conoscere le difficoltà che avete incontrato, i casi in cui il prestito è stato rifiutato senza motivo o con una motivazione non condivisibile, così da trovare insieme le risposte giuste e le soluzioni per evitare che lo stesso ricapiti (o capiti) anche ad altri.

L’alternativa della cessione del quinto

La cessione del quinto può sicuramente rappresentare una valida alternativa al finanziamento tradizionale anche se riservata solo ai pensionati ed ai dipendenti pubblici e privati. In questo caso è lo stesso stipendio (o pensione) a farci da garanzia con una notevole ‘apertura’ anche a protestati e cattivi pagatori.

Ecco alcuni esempi di cessione del quinto nel 2018:

Il ComparatoreProtestati: siSenza garanzie: si
SiPrestito (comparatore)Protestati: siSenza garanzie: si
Facile PrestitoProtestati: siSenza garanzie: si

Lucia Aculieda

Autrice poliedrica è laureata in Economia e Commercio. Ha un'ampia esperienza su tutto ciò che è legato ai prestiti personali sia per quanto riguarda i prodotti delle varie banche e finanziarie che per l'aspetto normativo. Ha scritto anche un saggio psicologico e numerosi libri per bambini.

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