Andamento prestiti settembre 2016: per Crif e Abi la ripresa c’è
Settembre 2016 potrebbe segnare la definitiva inversione di tendenza per quanto riguarda il mercato del credito. Confortanti sono infatti i dati proveniente dal rapporto mensile dell’Abi che bissano quelli altrettanto positivi forniti dal barometro Crif.
Questi ultimi avevano infatti evidenziato un notevole aumento delle richieste sia per quanto riguarda i prestiti personali che per quelli finalizzati che hanno subito un incremento rispettivamente del 7,5% e del 4,2% confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Un dato molto incoraggiante soprattutto se confrontato con i dati recentemente pubblicati dall’Associazione Bancaria Italiana che sempre per settembre 2016 ha evidenziato l’inversione di tendenza per quanto riguarda i prestiti erogati (o meglio dell’stock dei finanziamenti in corso) che passa dall’0,4 allo 0,3% lontano anni luce dal picco negativo in piena crisi del 2013 pari a -4,5%.
Andamento prestiti settembre 2016: tassi e depositi
Dal rapporto di settembre dell’Abi giungono notizie incoraggianti anche per quanto riguarda i depositi cresciuiti di oltre 30 miliardi di euro rispetto al 2015. Un dato evidentemente positivo seppur mitigato dai valori riferiti agli investimenti a medio e lungo termine invece in netta contrazione.
contrazione che caratterizza anche i tassi di interesse ai minimi storici sia per quanto riguarda i prestiti che per i mutui. A settembre 2016 si sono attestati rispettivamente a 2,94% e 2,02% proseguendo il calo iniziato in pratica nel 2007 quando entrambi i tassi erano prossimi od addirittura superiori al 6%.
Sofferenze bancarie
Il dato maggiormente positivo legato all’andamento prestiti settembre 2016 è forse quello legato alle sofferenze bancarie legate a mutui e prestiti che risultano essere diminuite di circa 0,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente per circa 4 miliardi di euro su base annuale. Un trend favorito principalmente da due aspetti: il primo legato all’importo medio non particolarmente elevato dei prestiti richiesti che, secondo il barometro Crif, risulta essere di poco superiore agli 8300 euro (per un orizzonte temporale di oltre 5 anni).
Il secondo aspetto è invece legato alla facilitazione d’accesso alle varie moratorie. Un’innegabile agevolazione che, ancora una volta in base ad un calcolo Abi, interessa circa 130 miliardi di euro. Molto interessante a riguardo il dato riferito alle imprese per le quali è stata garantita grazie ai vari interventi una liquidità aggiuntiva di quasi 25 miliardi di euro.