Prestiti per dipendenti statali: ecco perchè non sempre convengono

I prestiti per dipendenti statali o privati hanno molte analogie, come nel caso della cessione del quinto dello stipendio, ma in pratica appartengono a due mondi completamente diversi.

Infatti i prestiti per dipendenti pubblici normalmente prevedono soluzioni comunque molto più economiche come ad esempio minori tassi e spese di gestione assenti o particolarmente contenute.

Ciò che può causare confusione è soprattutto la denominazione usata per indicare questi finanziamenti a tassi agevolati, come nel caso del piccolo prestito Inpdap e dei prestiti pluriennali Inps ex Inpdap, sia nella forma di quelli diretti che di quelli garantiti.

I vantaggi dei prestiti per dipendenti statali: dalla cessione “Inpdap” ai finanziamenti con convenzione

Per i dipendenti pubblici si possono avere:

  • finanziamenti creati ad hoc, come ad esempio i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap (o ex Ipost per i dipendenti delle Poste Italiane), con tassi completamente fuori dal mercato;
  • finanziamenti convenzionati garantiti dal Fondo Inpdap, con tassi comunque agevolati;
  • prestiti convenzionati con tassi vantaggiosi;
  • prestiti non convenzionati ma che godono comunque di tassi minori rispetto a quelli applicati ai dipendenti privati.

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Per capire una delle ragioni per cui questa categoria beneficia sempre di una condizione di assoluto favore, basta pensare al fatto che la cessione del quinto (una delle poche forme di finanziamento che sono state introdotte per legge e disciplinate da apposita normativa) nasce come sola cessione del quinto dello stipendio per dipendenti statali.

Solo nel 2010 c’è stata la sua estensione anche ai dipendenti privati ed ai pensionati. Non a caso per chi è “statale” o impiegato pubblico, ci sono spesso delle eccezioni che prevedono la concessione della cessione del quinto anche a chi non è impiegato a tempo indeterminato.

Possibilità che non viene con la stessa “generosità” concessa anche a privati che siano sempre con contratti a tempo determinato.

A questo privilegio si è andato ad aggiungere quello rappresentato dal sistema che consente la concessione da parte dell’ex gestione Inpdap di finanziamenti e mutui a condizioni molto meno onerose rispetto a quelle presenti nel mercato dei tassi proposti dalle banche privati.

Tuttavia, specialmente in un periodo di tassi particolarmente bassi, il gap e di conseguenza il vantaggio in termini di risparmio, è destinato a ridursi.

Prestiti per dipendenti statali: sono davvero più facili da ottenere?

Una volta dato per scontato che le condizioni di cui beneficiano i dipendenti statali o pubblici sono sempre migliori rispetto a qualsiasi altro rapporto di dipendenza nel settore privato, spesso viene fatto passare il messaggio in base al quale sia anche più facile ottenerli.

Questo è vero solo in parte, poiché ci sono tre ordini di limitazione:

  • quello di “utilizzo” (i prestiti pluriennali possono essere richiesti solo per determinate tipologie di spesa definite a monte dai vari regolamenti, come nel caso dell’Inpdap). Questo li rende particolari in quanto nonostante siano dei prestiti personali per i dipendenti pubblici vengono concessi solo per delle finalità specifiche che devono essere dimostrabili con apposita documentazione;
  • i requisiti obbligatori (anzianità di servizio e di contribuzione all’apposito Fondo, come quello della gestione Unitaria, che è di fatto facoltativa e va fatta richiesta di adesione);
  • la presenza di accordi oppure la disponibilità di cui è stato dotato il Fondo stesso.

Molto spesso tutti e tre questi requisiti non riescono a coesistere. Di contro i dipendenti privati, anche con la stessa richiesta di cessione del quinto, hanno molta più libertà di azione, che rimane anche nella scelta della società che offre la condizione più vantaggiosa.

Prestiti per dipendenti statali: cosa cambia con la durata del contratto?

Oggi non c’è più nemmeno molta differenza tra i contratti a tempo determinato pubblici o privati. Numerose finanziarie e un buon numero di banche ha scelto di estendere la sottoscrizione di varie tipologie di finanziamento anche a questi lavoratori.

Un’ulteriore passo in avanti visto che fino a non molto tempo fa queste categorie incontravano molti più ostacoli per accedere al credito.

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Come si ottegono i prestiti per dipendenti statali: requisiti e modalità di richiesta

I prestiti per i dipendenti statali che vengono erogati da banche private possono prevedere delle convenzioni. Queste indicano anche le modalità di accesso alle offerte, le agenzie di riferimento, i moduli di richiesta da utilizzare, i documenti da esibire, ecc.

Invece i finanziamenti erogati in via esclusiva ai dipendenti del pubblico impiego, come quelli Inpdap, prevedono delle modalità di accesso ben specifiche, che però variano a seconda delle tipologia specifica che si è scelta.

Più nel dettaglio vediamo che l’iter di richiesta del piccolo prestito Inpdap impone l’uso dell’invio telematico, che può essere fatto da chi ha le credenziali e il pin di accesso al portale NoiPa.

Una volta entrati nel portale, si andrà a inoltrare la richiesta dalla propria posizione, dove sono riportati anche gli emolumenti che vengono percepiti mensilmente.

Per i prestiti pluriennali bisogna distinguere tra quelli diretti e quelli garantiti. Nel particolare per quelli diretti ci si deve rivolgere alla propria amministrazione che inoltra la domanda per via telematica.

Bisogna inoltrare anche la documentazione necessaria. Invece per quelli garantiti l’iter è più complicato in quanto è composto da più passaggi. Per la precisione:

  1. scelta della banca convenzionata;
  2. richiesta alla propria amministrazione;
  3. inoltro delle indicazioni e certificazioni da parte di questa alla banca interessata;
  4. risposta sulla procedibilità all’Inps;
  5. risposta dell’Inps sulla possibilità di offrirsi come garante;
  6. inoltro della risposta alla banca che procede con l’iter di valutazione della domanda.

Da chi possono essere richiesti?

I prestiti Inps possono essere però ottenuti solo da coloro che abbiano maturato almeno 4 anni di iscrizione al fondo della gestione Unitaria delle prestazioni sociali e creditizie, e che abbiano fatto versamenti per par periodo.

I prestiti pluriennali possono essere richiesti anche dai dipendenti con tempo determinato. Solo se ci sono alcune situazioni molto specifiche, indicate dallo stesso Inps, si può fare domanda anche se è stato maturato un tempo dimezzato (2 anni al posto di 4 anni).

Convengono sempre i prestiti per i dipendenti pubblici?

Se si ha la certezza di ottenere quelli pluriennali diretti allora la risposta è  affermativa, con un tasso del 3,5% più il contributo di gestione dello 0,50%. Si parte quindi da un tasso del 4% al quale va però aggiunta la quota che va al fondo rischi.

Questa sale all’aumentare della durata del piano di ammortamento, dell’importo richiesto e dell’età anagrafica del richiedente (leggi anche cambio banca accredito pensione Inps).

Quindi specialmente se non si è più giovanissimi allora è una buona scelta farsi fare un preventivo da una società che propone tassi molto contenuti.

Non sono rari i casi in cui il vantaggio nominativo con un prestito convenzionato non si traduce in un vero vantaggio economico.

Bocca Christian

Amante del web nelle sue più ampie sfaccettature, scrive da anni su i più svariati argomenti. Web Master di Migliorprestito.org sovraintende ad una redazione di primo livello formata da autori di decennale esperienza nella scrittura ed in generale personale qualificato nell'ambito finanziario.

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